Approccio multidisciplinare ai problemi di rischio in zone scelte per stoccaggi, iniezione fluidi e geotermia
La filiera della cattura e stoccaggio di CO2 consiste nella separazione della CO2 dal gas di scarico di una centrale elettrica, spesso a carbone, da una raffineria, da un cementificio, da un impianto a biomasse ovvero da tuti quegli impianti che producono carbonio. Una volta separata la CO2 viene compressa e trasportata sui pipeline fino al sito di stoccaggio dove viene iniettata a più di 800mt di profondità in acquiferi salini o in depositi depleti di olio o di gas. Laddove c’è ancora petrolio da estrarre la CO2 non fa altro che fluidificarlo facendolo uscire meglio oppure, se in profondità vi sono letti di carbone, la CO2 rimane imprigionata producendo metano.
Fonte: Intervento al 1° Congresso dei geologi di Basilicata, 2012
Settori: Abbattimento inquinanti, Acqua, Bioenergia, Biomasse, Cambiamento climatico, Chimica, Combustibili, Efficienza energetica industriale, Energia, Energie non rinnovabili, GAS, Geotermia, Inquinamento, Petrolchimico, Rete elettrica, Rinnovabili, Riscaldamento, Termotecnica industriale, Tubazioni
Mercati: Chimica, Petrolchimica, Plastica, Edilizia
Parole chiave: Biomasse, Carbone, Cattura della CO2, Gas naturale, Geotermia, Metano, Petrolio, Produzione di energia elettrica, Raffinerie, Tubazioni
- Brugg Pipe Systems
- Antonio Panvini
- CATF Clean Air Task Force
- MASE - Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
- ATI Associazione Termotecnica Italiana
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