Il bioetanolo, ricavato dalle biomasse, è un biocombustibile liquido, che può essere miscelato con la benzina e usato in parecchi settori, come il riscaldamento, l'autotrazione, etc. Tuttavia, i rilasci accidentali di bioetanolo potrebbero essere pericolosi, perché potrebbero generare incendi di pozza o formazione di atmosfere potenzialmente esplosive (evaporazione da pozza). L'articolo è focalizzato su un caso studio, finalizzato alla classificazione della zona Atex, che potrebbe essere generata da una potenziale sorgente di emissione del biocombustibile liquido.
Bioetanolo
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Il bioetanolo è un liquido infiammabile alto bollente e la sua evaporazione da pozze potrebbe generare atmosfere potenzialmente esplosive negli impianti industriali, in cui è prodotto o stoccato. Quindi un accurato studio della sua evaporazione potrebbe diventare uno strumento molto importante al fine di classificare le zone, dove miscele esplosive potrebbero formarsi. L'articolo riporta i risultati dello studio dell'evaporazione del bioetanolo mediante uno specifico software, che viene spesso utilizzato per valutare le conseguenze degli incidenti negli impianti Seveso.
In caso di rilasci di liquidi infiammabili alto bollenti, come il bioetanolo, la portata massica evaporante influenza fortemente la procedura di classificazione delle aree, in cui potrebbero formarsi delle atmosfere potenzialmente esplosive. Il trasferimento di massa è il principale fenomeno, che causa l'evaporazione di tali liquidi. L'articolo confronta tre modelli predittivi per calcolare il coefficiente di trasferimento di massa, che è un parametro fondamentale al fine di stimare la portata evaporante.
L’Unione Europea ha definito dei nuovi obiettivi, nell’ambito del quadro per il clima e l’energia, che devono essere centrati entro il 2030. Tra questi è presente la copertura, mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili, di una quota pari al 27% del consumo energetico. In questo contesto pos-sono rivestire un ruolo strategico i biocombustibili, tra i quali va anno-verato il bioetanolo, prodotto da biomasse. Da ciò nasce un’attenzione verso l’analisi delle conseguenze di eventi incidentali (prevalentemente pool fire), derivanti da rilasci accidentali di questo vettore energetico, poiché esso è classificato come un liquido facilmente infiammabile ai sensi del Regolamento CE 1272/2008.
Hottoh, la business unit di Astrel Group specializzata nella progettazione e produzione di centraline elettroniche per stufe e caldaie alimentate con biocomustibili quali pellet, biomassa e bioetanolo, parteciperà alla fiera Progetto Fuoco che si terrà a Verona dal 24 al 28 febbraio 2016. Il brand HottoH investe con continuità nell’innovazione di prodotto, con attenzione particolare al risparmio energetico ed alla “smart home”. In questa edizione presenterà la novità AppFire: la soluzione “smart” per il controllo remoto di stufe e caldaie a pellet. Un’importante novità sarà presentata in esclusiva ai costruttori di stufe e caldaie: un portale completamente dedicato all’ottimizzazione del servizio post-vendita. Hottoh offre inoltre una gamma completa di schede di controllo e pannelli di comando, facilmente Durante la fiera Progetto Fuoco Hottoh presenterà inoltre il nuovo catalogo, per offrire a clienti e visitatori una gamma ampia e completa di soluzioni per tutte le esigenze.
Il siero di latte e la scotta sono effluenti provenienti rispettivamente dal processo di trasformazione del latte in formaggio e ricotta. Il siero di latte contiene minerali, lipidi, lattosio e proteine; la scotta contiene principalmente lattosio. Il siero può essere riutilizzato in diversi modi, come l'estrazione di proteine o per l’alimentazione animale, mentre la scotta è considerata solamente un rifiuto. Inoltre, a causa degli ingenti volumi di siero prodotti nel mondo, vengono a crearsi seri problemi ambientali e di smaltimento. Destinazioni alternative di questi effluenti, come le trasformazioni biotecnologiche, possono essere un modo per raggiungere il duplice obiettivo di migliorare il valore aggiunto dei processi agroindustriali e di ridurre il loro impatto ambientale.
Nel lavoro di Tesi è stato sviluppato un modello, basato su tecniche di programmazione lineare mista a variabili intere (MILP), che possa essere utilizzato come strumento per la pianificazione strategica di filiere di produzione di biocarburanti, in particolare di etanolo di prima e seconda generazione. Il modello adotta un approccio multiobiettivo, prendendo in considerazione sia l’ottimizzazione economica, che ambientale in termini di consumo delle risorse idriche (water footprint).