Per la prima volta in Italia è stato sperimentato l'uso di miscele di biocombustibile e cherosene su un jet militare, ottenendo una riduzione fino al 40% delle emissioni inquinanti complessive. A calcolare questo taglio è stato uno studio pubblicato sulla rivista internazionale Toxics, che indaga anche l'impatto complessivo sulla salute e l'ambiente di questi nuovi carburanti avio.
Biocombustibili
Articoli, News, PDF, Prodotti, Webinar su Biocombustibili.
Articoli e news su Biocombustibili
Primi voli sperimentali per un aereo dell'Aeronautica Militare alimentato da una miscela di carburante contenente biocombustibile fino al 25%. I test sono stati condotti presso la Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale (DASAS) di Pratica di Mare su un caccia AMX da piloti e personale specializzato dell'Aeronautica Militare a valle di un'attività preliminare di studio e sperimentazione realizzata in collaborazione con ricercatori dell'ENEA e di tre istituti del CNR.
Vengono discusse le normative PR UNI 10412 e PR UNI Centrali Termiche. Per la prima, i sistemi di espansione considerati sono stati vaso aperto, chiuso, dinamico; i generatori considerati: caldaie, cogeneratori, scambiatori di calore, solare termico, generatori Intrinsecamente sicuri. La seconda, che definisce i requisiti di progettazione, installazione, controllo e manutenzione di impianti (circuito primario), si applica agli impianti con generatori alimentati con biocombustibili solidi.
- Scopo e campo di applicazione - Verifica del locale d'installazione - Ventilazione - Scarico condense La UNI 10683 definisce i requisiti di verifica - installazione - controllo - manutenzione di apparecchi con potenza al focolare < 35kW alimentati a biocombustibili solidi. I biocombustibili solidi sono ricavati da coltivazioni dedicate o prodotti lavorazioni, quali: cippato, pellets, scarti dell'industria agroalimentare, scarti della lavorazione del legno, rifiuti agricoli.
Presentata nelle edizioni 2010, 2016 e 2020 di Progetto Fuoco, la norma UNI 10389-2 "Misurazioni in campo - Generatori di calore - Parte 2: Apparecchi alimentati a biocombustibile solido non polverizzato" ha terminato il suo difficile cammino, ed è stata pubblicata lo scorso 14 aprile.
Il biometano è una fonte di energia rinnovabile ottenuta da biomasse agricole (colture dedicate, sottoprodotti, scarti agricoli e deiezioni animali), agroindustriali (scarti di lavorazione della filiera alimentare) e da forsu (frazione organica dei rifiuti solido urbani). Esso permette di rispondere agli obiettivi di riduzione delle emissioni e di risparmio nella bolletta energetica, sfruttando le reti gas esistenti e contribuendo a incrementare la produzione nazionale. Il CNR ha stimato che entro il 2030, la produzione di biometano coprirà oltre il 10% dei consumi annuali di gas naturale sul suolo nazionale. Nel corso del convegno si alterneranno istituzioni, enti, esperti, principali attori del settore che, anche attraverso interessanti casi applicativi, faranno il punto sulle soluzioni innovative in ambito biometano e biocombustibili, dalla produzione all'analisi delle problematiche dell'immissione in rete.
In vista della giornata mcTER Bioenergie Web Edition del 30 giugno, appuntamento di riferimento per i professionisti dell'energia, del Biogas, Biometano e Biocombustibili, abbiamo fatto una chiacchierata con Filippo Cavalli, International Sales Engineer di AB Energy.
Ecco le caratteristiche e i vantaggi delle caldaie a biomassa per il riscaldamento industriale. Conoscere il tipo di combustibile è fondamentale per la corretta progettazione dell'impianto. I generatori di calore alimentati a biomassa sono scelti per il riscaldamento industriale soprattutto per la loro convenienza economica e per le "economie di scala" che sono in grado di apportare in molti contesti, per esempio dove si possono utilizzare gli scarti delle lavorazioni industriali (per sapere di più leggi anche Quando è davvero conveniente installare una caldaia a biomassa). Gli impianti a biomassa sono indicati per nuove centrali termiche o per riqualificazioni, in sostituzione di vecchi generatori a combustibili fossili, per la produzione di acqua calda a servizio di industrie o per reti di teleriscaldamento. Quali sono le caratteristiche della biomassa legnosa? La biomassa legnosa a fini energetici si distingue in due categorie principali: biomasse di origine forestale, ottenute dalla gestione e manutenzione delle aree boschive, e biomasse derivanti da scarti di lavorazione dell'industria del legno. La classificazione qualitativa dei biocombustibili solidi costituiti da materiale naturale e trattato (tra cui le biomasse legnose) è definita a livello europeo dalla norma EN ISO 17225, che riporta una classificazione basata su provenienza, forma (pellet, cippato, bricchette, ecc) e proprietà (contenuto idrico, contenuto di ceneri, ecc). Questa metodologia consente di definire in maniera inequivocabile le caratteristiche del prodotto, agevolando la stesura di contratti di fornitura del combustibile e definendo, sin dalla fase di progettazione, le caratteristiche del combustibile che sarà utilizzato. Riportiamo di seguito le caratteristiche più significative della biomassa legnosa: - Denominazione e origine: pellet o cippato derivante da piante intere, legno da esbosco, residui da taglio, residui della lavorazione del legno (non trattati chimicamente); - Pezzatura (P) secondo ISO 17827-1: da P16S a P300; - Contenuto idrico (M) del combustibile: da 10% al 60% (massa acqua/massa totale legno umido); Contenuto di cenere (A) del combustibile: da 1% fino a un massimo del 10%. La qualità di pellet e cippato Nelle caldaie a biomassa industriale sono utilizzati prevalentemente pellet e cippato. Il pellet, in particolare, si caratterizza per un basso contenuti idrico (meno del 10%) e per un potere calorifico molto alto (? 4,6 kWh/kg). Il cippato, invece, è caratterizzato da un potere calorifero che varia in funzione dell'umidità: la qualità migliore (A1+) ha un valore M inferire al 10% e un potere calorifico > 4,3 kWh/kg, mentre il meno pregiato cippato B1-B2 ha un contenuto idrico che può arrivare al 60% e un potere calorifico inferiore. I prezzi della biomassa legnosa dipendono ovviamente dalla sua qualità. Con riferimento a gennaio 2021, il bollettino dell'Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) riporta 66 euro/MWh per il pellet A1 ENPlus di prima qualità, 36 euro/MWh per il cippato A1 (M 35) e 25 euro/MWh per il cippato B1 (M 50). Un confronto con le quotazioni del gasolio da riscaldamento e del gas naturale nello stesso periodo (rispettivamente pari a 116 e 71 euro/MWh) fa comprendere il risparmio economico che si può conseguire utilizzando caldaie a biomassa.
Compressione di biometano: trafilamenti e possibile formazione di atmosfere potenzialmente esplosive
Uno dei potenziali pericoli connessi con la produzione di biometano è la possibile formazione di atmosfere potenzialmente esplosive. La centrale di compressione è il componente, che deve essere particolarmente monitorato, perché può comprimere il biocombustibile fino a circa 80 bar. L'articolo illustra alcune soluzioni tecniche finalizzate a ridurre le perdite di biometano dai compressori alternativi. La riduzione delle perdite è un aspetto cruciale per evitare la formazione di miscele esplosive durante la compressione.
Descrizione del modello di business Sapio, che prevede una partnership con le aziende agricole e un'integrazione delle reciproche competenze
L'ultimo numero della rivista
Gli ultimi webinar su Biocombustibili
Ecospray ha iniziato nel 2005 come società di ingegneria e sviluppo rendendo i processi industriali più sostenibili. Bio-LNG è un impianto integrato con i trattamenti necessari alla purificazione del Biometano. In questo intervento si parla della Ruhe Agrar GmbH, un'azienda tedesca, una delle più importante azienda agricola, riconosciuta come un leader nella produzione di energia sostenibile a ciclo chiuso.
Descrizione del processo chimico biologico di desolforazione del biogas e il suo successivo upgrading a biometano con l’utilizzo di due tecnologie brevettate dal Gruppo Idro. Vantaggi rispetto ai classici sistemi a carboni attivi e membrane.
Presentazione società SMI Prei, descrizione funzionamento sistema eBIO, uso e manutenzione
(in lingua inglese) - Renewables Solutions - The market demand - The solution - Fluel Cell - MCFC
- Il progretto integrato - Il partner e la tecnologia ETW - Funzionamento tecnologia ETW - Vantaggi della tecnologia ETW
Altri contenuti su Biocombustibili
Sono 172 le aziende che partecipano alle 7 Commissioni Tecniche CTI dedicate alla normazione in materia di biocombustibili solidi, liquidi e gassosi. Numeri importanti che trovano conferma nelle oltre 50 riunioni che nel corso del 2017 hanno contributo alla pubblicazione di ben 18 norme e alla elaborazione ancora in corso di 9 progetti. L’obiettivo del presente Dossier è quello di illustrate le attività in corso in questo settore che tratta di biomasse, o meglio, biocombustibili solidi e della relativa impiantistica – oggetto di normazione nelle CT 252, CT 253, CT 257, CT 258, CT 282 e CTI 292, delle biomasse liquide – di competenza della CT 285 e CT 291, e infine delle biomasse gassose di competenza della CT 284. Nel prospetto sono dettagliati titoli delle Commissioni nonché i comitati tecnici europei (CEN) o internazionali (ISO) con cui alcune di loro collaborano.
L’Unione Europea ha definito dei nuovi obiettivi, nell’ambito del quadro per il clima e l’energia, che devono essere centrati entro il 2030. Tra questi è presente la copertura, mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili, di una quota pari al 27% del consumo energetico. In questo contesto pos-sono rivestire un ruolo strategico i biocombustibili, tra i quali va anno-verato il bioetanolo, prodotto da biomasse. Da ciò nasce un’attenzione verso l’analisi delle conseguenze di eventi incidentali (prevalentemente pool fire), derivanti da rilasci accidentali di questo vettore energetico, poiché esso è classificato come un liquido facilmente infiammabile ai sensi del Regolamento CE 1272/2008.
Legislazione e Normazione tecnica. Il percorso verso la qualità di filiera. Il biocombustibile. Il processo di produzione. I controlli sul biocombustibilii. Alcuni lavori in corso sui biocombustibili solidi. La UNI EN ISO 17225-1. Norme vigenti: Vinacce e buccette. Norme vigenti: Oli e grassi vegetali e animali. Il decreto sottoprodotti. Altri possibili ambiti di intervento.
Introduzione Generalità – alcuni ambiti applicativi Panoramica sui prodotti da trattamento termico Confronto tra le proprietà Carbone vegetale Biochar e carboni attivi TorWash tecchnology Esempi di impianti, Impianti - Torrefazione Conclusioni
Elettricità Futura è la principale associazione del mondo elettrico italiano ed unisce produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili e da fonti convenzionali, distributori e fornitori di servizi, al fine di contribuire a creare le basi per un mercato elettrico efficiente e pronto alle sfide del futuro. Stato del settore. Strumenti di sostegno e politiche di sviluppo del settore. Prospettive –Strategia Energetica Nazionale. Prospettive reali bioenergie. Sottoprodotti.
Il sistema presenta vantaggi circa la selezione del combustibile: Indipendenza dalle dimensioni del combustibile Insensibilità al contenuto di umidità nel combustibile Insensibilità alla percentuale di particelle fini nel combustibile
Le ceneri di combustione hanno una buona capacità correttiva ed un elevato potere concimante ma sono particolarmente ricche di metalli pesanti. La miscelazione di ceneri e separato solido da digestato, in opportune proporzioni, consente di ottenere un concime organico che rispetta i parametri prescritti dalle vigenti leggi in materia.
I valori delle filiere riportate attualmente cambieranno leggermente a causa dell’aggiornamento dei fattori utilizzati per il calcolo Verranno aggiunte ulteriori filiere basate su impiego dei residui con diverse caratteristiche fisico chimiche. Futuri incentivi potrebbero essere assegnati in funzione di un soglia minima di risparmio di emissioni di gas serra.
La cella, costruit a con Ossido di zirconio stabilizzato con due elettrodi di platino, posta all’interno di una camera riscaldata a circa 700°C, viene attraversata dal gas da analizzare. I due elettrodi sono posti a contatto delle pareti interne ed esterne della cella e sono pertanto soggetti alla pressione parziale di O2 nel gas ed a quella d ell’O2 di riferimento (aria). Per azione congiunta degli effetti osmotico ed elettrochimico si genera una differenza di potenziale tra i due elettrodi (potenziale dell’O2) dipendent e d alla concent razione di os s igeno all’interno della cella.
Identificazione materia prima prodotti densificati / pellettizzati Campionamento delle biomasse e rappresentatività dei campioni Economicità e costi del controllo qualità