Il metanolo (o alcool metilico, CH3OH) è uno dei composti più utilizzati nell'industria chimica e farmaceutica, nonché nei processi di produzione di idrocarburi sintetici, con un mercato in continua espansione. Oggi la produzione mondiale (90 milioni di tonnellate all'anno) deriva in modo pressoché esclusivo dai combustibili fossili: il 65% da gas naturale, attraverso processi cosiddetti di steam reforming, e il 35% dal carbone attraverso processi di gassificazione.
Gassificatori
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Articoli e news su Gassificatori
Da 35 anni l'azienda Biogas Hochreiter GmbH di Schnaitsee nell'Alta Baviera gestisce a livello globale sistemi di impianti funzionanti e, soprattutto, altamente affidabili nel campo della tecnologia del gas di legno. In particolare, le centrali termoelettriche combinate con una potenza elettrica di 300 kW in combinazione con i collaudati sistemi di gassificazione del legno di Spanner Re² GmbH promettono una soluzione altamente efficiente nell'area dei sistemi su larga scala con tecnologia del gas di legno a emissioni zero di CO2.
RESET è un'azienda cleantech fondata nel 2015 e attiva nel settore dell'economia circolare e delle fonti rinnovabili di energia. L'azienda, titolare di due brevetti per invenzione industriale, ha sviluppato Syngasmart: un originale sistema di gassificazione di biomasse, integrato a generatori di energia elettrica e termica, altamente automatizzato e compatto, pensato per servire aziende e comunità di piccole-medie dimensioni. SyngaSmart, attraverso impianti plug-and-play distribuiti sul territorio, permette di valorizzare "on-site" risorse rinnovabili disponibili localmente (residui agroforestali) così come sottoprodotti e scarti organici normalmente considerati rifiuti, riducendo così costi e impatti ambientali causati dal trasporto e conferimento in discarica.
Gattoni: "Sono convinto che i processi legati all'economia circolare costituiscano un importante strumento per rispondere alla crisi climatica". Il 24 Gennaio 2020 Piero Gattoni, Presidente del Consorzio Italiano Biogas, ha sottoscritto il Manifesto di Assisi - per un'economia a misura d'uomo.
C’è la ISO/CD 21640 che stabilisce le regole per la classificazione e le specifiche dei combustibili solidi secondari. C’è la ISO/TR 21916 che ne fornisce i valori dei parametri di specifica per particolari utilizzi, come l’incenerimento e la gassificazione. C’è la ISO/CD 21644 che propone tre diversi metodi per la determinazione del contenuto di biomassa. E poi ci sono le norme tecniche e le linee guida nazionali che completano il quadro e che recentemente sono state sottoposte a revisione. Sono solo alcune delle norme sui combustibili solidi secondari (nel seguito CSS), ovvero dei combustibili ottenuti, mediante un trattamento meccanico, da rifiuti non pericolosi e preparati per essere avviati a recupero di energia in impianti di incenerimento o co-incenerimento.
La sfida: i "reattori di gassificazione"; Vantaggi di una termocoppia con guaina di protezione in zaffiro; Costruzione speciale di una termocoppia in zaffiro;
Livorno, 17 luglio 2019 - Eni ha illustrato ieri al sindaco del comune di Collesalvetti, Adelino Antolini, e oggi al sindaco di Livorno Luca Salvetti il progetto di studio per la realizzazione di un nuovo impianto all'interno della raffineria Eni di Livorno. Qui nei prossimi anni potrebbe essere realizzato un innovativo impianto che trasforma i rifiuti solidi urbani e la plastica non riciclabile in carburanti e intermedi per la produzione di plastiche pregiate. Un processo nuovo industriale nel segno dell'economia circolare, che utilizza uno schema industriale già noto all'industria petrolifera, con impianti di gassificazione di materie prime fossili già presenti in Italia.
San Donato Milanese, Milano, 10 giugno 2019 - Trasformare i rifiuti in nuova energia, idrogeno e metanolo. È l'obiettivo congiunto di Eni e Maire Tecnimont (attraverso la propria controllata per la chimica verde NextChem), che hanno sottoscritto un accordo di partnership per lo studio e realizzazione di una tecnologia di conversione, tramite gassificazione ad alta temperatura e a bassissimo impatto ambientale, di rifiuti solidi urbani e plastiche non riciclabili per la produzione idrogeno e metanolo.
Manca meno di un mese all'appuntamento con mcTER Biometano Bio-Gas Biomasse - giornata verticale dedicata alla filiera del biogas e naturalmente alla cogenerazione da biogas e gassificazione, con particolare attenzione al mercato del biometano, fino alle biomasse. "Biogas, Biometano, BioGNL: Upgrading, nuovi incentivi e sostenibilità" è il titolo della sessione plenaria mattutina organizzata in collaborazione con il CIB (Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione), che grazie alla partecipazione di enti, associazioni, massimi esperti e aziende di spicco del settore, risulta una occasione privilegiata per fare il punto su nuove opportunità e aggiornamenti (normativi, fiscali ecc.) oltre che per conoscere le soluzioni tecnologiche più all'avanguardia grazie agli interessanti casi applicativi proposti dai protagonisti del mercato.
Reset presenta SyngaSmart, la linea di impianti di cogenerazione containerizzati - plug and play - per la produzione combinata di energia elettrica e termica da biomasse legnose (FER), disponibili in taglie da 50, 100 e 200 kWe. Sono impianti compatti ed integrati di tutte le funzioni: carico e asciugatura biomassa, unità di gassificazione, unità di pulizia syngas, genset, recupero termico e quadro di automazione/potenza. Reset sarà presente a mcTER Roma il 9 maggio.
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L’articolo che segue cerca di descrivere l’approccio per il dimensionamento di microcombustori funzionanti secondo il principio della piro-gassificazione alimentati con biomassa legnosa, pellet o cippato di legno. Un esempio pratico.
MRU Italia, filiale italiana dell’omonima azienda Tedesca, dal l984 produce un ampia gamma di strumentazione dedicata all’analisi della combustione, con una linea di prodotti dedicati al settore industriale, per il controllo della combustione su bruciatori, turbine e motori di cogenerazione. Inoltre, vista l’importanza strategica delle nuove forme di energia alternativa, negli ultimi anni è stata sviluppata un’intera gamma di prodotti dedicati all’analisi di processo, per il controllo della composizione del biogas da digestione anaerobica o da discarica, come per il syngas derivato dalla gassificazione di scarti vegetali, legna e carbone.
Biomasse, bioliquidi, biogas (digestione anaerobica, pirolisi, gassificazione, discarica): comunicazione per attività di edilizia libera – fino a 50 kW e per impianti cogenerativi, fino a 200 kW e per impianti cogenerativi se in edifici esistenti. PAS – fino a 1 MW e 3 MWth per impianti cogenerativi, fino a 250 kW e (biogas) o 200 kW e (biomasse) per impianti non cogenerativi (bilanciamento tra l’utilizzo diretto dell’energia termica e l’attenzione verso le emissioni di particolato). AU – per gli impianti sopra soglia e per gli impianti alimentati, anche parzialmente, da rifiuti sottoposti ad autorizzazione ex art. 208 del d. lgs. 152/06.
New entry nei campi di competenza ALMA C.I.S. La gassificazione è un processo chimico che permette di convertire materiali come il carbone, il petrolio, o le biomasse, in monossido di carbonio, idrogeno e altri composti gassosi. Il processo di degradazione termica avviene a temperature elevate (superiori a 700-800 °C), in presenza di una percentuale sotto stechiometrica di un agente ossidante: tipicamente aria (ossigeno) o vapore. La miscela gassosa risultante costituisce quello che viene definito gas di sintesi (syngas) e rappresenta essa stessa un combustibile. La gassificazione può utilizzare all’incirca qualsiasi materiale organico, incluse le biomasse e i rifiuti plastici. Il syngas prodotto brucia producendo vapor d’acqua e diossido di carbonio.
La COS.M.I. opera all’interno della Raffineria API .p.A. di Falconara Marittima (AN), prestando la propria opera nella costruzione di nuovi impianti nonché nella manutenzione di quelli esistenti, con particolare riferimento a piping, scambiatori di calore, impianti ed apparecchiature in genere. In questo contesto, la COS.M.I. s.r.l. si è specializzata nei servizi di sostituzione e manutenzione bruciatori dell’impianto di gassificazione.
In questo studio sono riportati i risultati sull’analisi delle prestazioni di un impianto di piccola cogenerazione (potenza elettrica 360 kW) alimentato a biomassa e costituito da un’unità di gassificazione, un’unità di potenza, basata sull’integrazione tra una microturbina e un’unità di celle a combustibile ad ossidi solidi, e un’unità di recupero calore. L’interesse verso l’utilizzo delle biomasse in impianti di piccola cogenerazione (direttiva 2004/08/CE) è cresciuto negli ultimi anni come dimostrato anche dai numerosi bandi di ricerca europei su tali tematiche (Horizon 2020).
Il progetto GAST del gruppo di Fisica Tecnica della Libera Università di Bolzano ha analizzato le prestazioni di impianti di cogenerazione da biomasse presenti in Alto Adige. Lo studio individua negli impianti di piccole dimensioni una soluzione energetica efficiente e conveniente, sia dal punto di vista economico che ambientale. L’Alto Adige è la provincia italiana con la più alta densità di impianti di cogenerazione - produzione combinata di elettricità e calore - da biomassa. In diverse zone della provincia di Bolzano, imprese e privati cittadini hanno deciso di investire su questa tecnologia. Attualmente, nel territorio altoatesino, sono in funzione più di 30 piccoli impianti che producono energia tramite la gassificazione di materiali legnosi, appositamente prodotti a fini energetici oppure derivanti dagli scarti della lavorazione del legno, come pellet, bricchetti o cippato. L’energia termica viene sfruttata per il teleriscaldamento, mentre quella elettrica - ricavata dalla combustione dei gas ottenuti dalla biomassa - è immessa in rete e rivenduta. Uno studio della Libera Università di Bolzano suggerisce che i piccoli impianti di gassificazione potrebbero essere una soluzione energetica alternativa cui ricorrere in ambito locale - soprattutto montano, per la disponibilità di biomassa legnosa - quando l’obiettivo è raggiungere alta efficienza energetica e minimizzare l’impatto ambientale in termini di emissioni di gas serra. La ricerca GAST – che sta per Gasification experiences in South Tyrol: energy and environmental assessment, ovvero Esperienze di gassificazione in Alto Adige: valutazione energetica e ambientale ndt. – è stato svolto dal 2013 al 2015 dall’équipe di ricercatori diretta dal prof. Marco Baratieri, responsabile del laboratorio “Bioenergy & Biofuels” e docente di Fisica Tecnica Industriale alla Facoltà di Scienze e Tecnologie. I ricercatori di unibz hanno misurato in scala reale - con gli impianti in condizione di esercizio - le prestazioni di alcuni impianti di cogenerazione rappresentativi, distinti tra di loro per dimensioni e produzione. Secondo i risultati delle misurazioni, i vantaggi che tale tecnologia presenta in impianti di piccole dimensioni consistono in un rendimento elettrico molto più alto, che raggiunge – e spesso supera – il 20%, rispetto al 10% degli impianti tradizionali a combustione. “In Alto Adige, abbiamo un’abbondante disponibilità di biomassa. La filiera, quindi, può essere corta. Il cippato, una possibile tipologia di combustibile per gli impianti di cogenerazione, non deve viaggiare per centinaia di chilometri prima di essere gassificato”, spiega Baratieri. Il docente individua negli impianti di piccole dimensioni la soluzione ideale per decentralizzare e rilocalizzare la produzione di energia nei centri abitati. “Idealmente, sfruttando questo tipo di tecnologia, ogni comune potrebbe produrre tutta l’energia che gli serve per scaldare gli edifici e fare funzionare le attività produttive”. La tecnologia degli impianti di cogenerazione a biomassa, pur vantaggiosa, presenta tuttavia anche alcuni svantaggi. Durante il processo di gassificazione si formano sostanze di scarto come i catrami (tar) e un residuo carbonioso simile alla carbonella (char). Il follow-up del progetto GAST prevede però una ricerca per ottimizzare il funzionamento degli impianti di cogenerazione. “Stiamo lavorando per sfruttare il char come catalizzatore per promuovere il cracking termico del catrame che ci permetterebbe di bruciare gas più pulito, aumentando l’efficienza complessiva delle macchine e abbattendo un costo. Attualmente, infatti, sia i catrami che il char vanno smaltiti”.
Negli ultimi anni, vista l'importanza strategica delle nuove forme di energia alternativa, MRU ha sviluppato un'Intera gamma di prodotti dedicata all'analisi di processo, per il controllo della composizione del biogas da digestione anaerobica o da discarica, come per il syngas derivato dalla gassificazione di scarti vegetali, legna e carbone. L'esperienza maturata in questi anni nel settore dell'analisi dei gas, ha permesso all'azienda di sviluppare per tutte le applicazioni sia le versioni portatili sia i modelli stazionari per controlli in continuo. Ne è di particolare esempio la linea completa di analisi del biogas, disponibile in tre modelli per adattarsi al meglio alle richieste del cliente: dal modello palmare per brevi misure OPTIMA7, fino alla versione in continuo SWG 100, studiata per lavorare 24 ore su 24 e disponibile in versione ATEX per installazione in zona classificata.
La nuova norma UNI/CTI sulla cogenerazione da gassificazione di biomassa – 27 Ottobre 2015 ImpianF per la produzione e luFlizzo di gas da gassificazione di biomassa combusFbile - Classificazione, requisiF, regole per l'offerta, l'ordinazione, la costruzione e il collaudo PERCHÉ NASCE: Esigenze normative da parte del settore Normare un settore a digiuno di norma Creare confidenza nell'utente finale e nel decisore politico DESTINATARI: - PRODUTTORI DI TECNOLOGIA - SOCIETÀ DI PROGETTAZIONE - ISTITUTI BANCARI - ENTI PUBBLICI - FINANZIATORI - UTENTI FINALI
L’azienda agricola Grazioli di Borghetto Lodigiano: un esempio nell’utilizzo del suolo e delle risorse naturali disponibili per produrre energia elettrica e termica. Grazioli, societá agricola e zootecnica con sede nel Lodigiano, ha installato un impianto BTS Biogas da 250 kW alimentato all’80% da matrici aziendali. Il grande vantaggio di questo impianto è il sistema di pretrattamento BIOacceleratorS, che permette l’utilizzo di substrati “difficili” e di incrementare notevolmente la resa dei prodotti conferiti. Nel piccolo comune di Borghetto, nel Lodigiano, si contano appena 4.000 abitanti ma è proprio qui, sulle rive del fiume Sillaro, che sorge l’azienda agricola e zootecnica Grazioli. Una realtà agricola a conduzione familiare che in materia di utilizzo del suolo e delle risorse naturali ha molto da insegnare. L’azienda Grazioli, in particolare, si estende su una superficie complessiva di 80 ettari e ospita un allevamento bovino con 400 capi. La società agricola e zootecnica ha deciso di investire nel campo delle energie rinnovabili ed ha scelto BTS Biogas per la costruzione ed installazione di un impianto di biogas da 250 kW. Il punto di forza dell’impianto è che viene alimentato all’80% da matrici aziendali che prima di essere conferite vengono pretrattate con il sistema BIOacceleratorS (estrusore) che scinde la parete cellulare della biomassa consentendo di valorizzare substrati che altrimenti non sarebbero utilizzabili per la digestione anaerobica o che sarebbero comunque difficilmente fermentabili. Il BIOaccelerators, in altre parole, distrugge la struttura cellulare separando e sminuzzando termo-meccanicamente il materiale in ingresso e garantendo così un processo di degradazione più rapido ed efficiente all'interno del fermentatore. Il pretrattamento assicura, quindi, dei vantaggi concreti ai gestori dell’impianto di Biogas dell’Azienda Agricola Grazioli: una maggiore flessibilità nella scelta dei substrati e l’uso di prodotti stagionali convenienti, un aumento nella resa in biogas, un risparmio di biomassa e un funzionamento maggiormente economico dell’impianto stesso. Grazioli, in particolare, ha registrato performance eccellenti con un rendimento complessivo di 1.950 MWhe utilizzati per le attività dell’azienda agricola stessa. Con l’energia prodotta vengono riscaldate la sala mungitura, l’acqua per abbeverare le vacche da latte e per il lavaggio dell’impianto. Si provvede inoltre a riscaldare le abitazioni e gli spogliatoi del dipendenti, coprendo una zona di circa 400 mq. “L’azienda Grazioli rappresenta un modello d’eccellenza per molte realtà agricole e mostra come un impianto di biogas si integri con estrema facilità nel circuito produttivo di aziende anche molto diverse, incrementando i ricavi e proteggendo l’ambiente. Il biogas è una fonte energetica rinnovabile che, a partire da biomasse di origine organica, permette di produrre energia elettrica e calore, che possono essere cedute o utilizzate internamente dell’azienda agricola stessa”, ha evidenziato Michael Niederbacher, CEO di BTS Biogas. L’impianto BTS Biogas di Grazioli sul podio al Concorso Best Practices Bioenergy La società agricola Grazioli si è posizionata sul podio al Concorso Best Practices Bioenergy promosso da CremonaFiere, Legambiente e DLG International in occasione di BioEnergy Italy, il più importante salone delle tecnologie per le energie rinnovabili in agricoltura. L’azienda lodigiana si è classificata terza nella categoria Migliori Pratiche BioEnergy 2015 rivolta agli impianti a biomasse o biogas, e la relativa filiera (impianti di combustione o gassificazione o digestione anaerobica). Ha conquistato il comitato scientifico del concorso per l’utilizzo prevalente di prodotti aziendali, il riuso del calore per le attività zootecniche e l’efficienza di trattamento delle matrici in ingresso al digestore. “Siamo felici per il premio ottenuto dal nostro cliente: questo risultato è frutto della passione e dell’impegno che la famiglia Grazioli ha dimostrato facendo il proprio ingresso nel mercato delle energie rinnovabili,” ha sottolineato Niederbacher. “Da oltre 20 anni BTS Biogas si occupa della progettazione, produzione e realizzazione di impianti per la produzione di biogas investendo moltissime risorse nella ricerca e sviluppo. L’obiettivo è sempre quello di produrre energia pulita utilizzando la massima percentuale biologicamente e tecnicamente possibile di rifiuti scarti e sottoprodotti. L’azienda agricola Grazioli offre un eccellente esempio di utilizzo del suolo e delle risorse naturali, dell’efficienza energetica a vantaggio dell’agricoltura e delle comunità locali”. BTS Biogas BTS Biogas, azienda leader in Italia nel settore del biogas, è impegnata nella progettazione, produzione e realizzazione di impianti di biogas modulari da 25kW a 1,5MW+. Vanta attualmente 178 impianti e una potenza installata complessiva di 140 MW. BTS Biogas si occupa di ogni processo legato alla realizzazione degli impianti, dalla progettazione preliminare fino alla manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le componenti. Con oltre 100 dipendenti tra biologi, tecnici, chimici, agronomi e sviluppatori, BTS Biogas si distingue per l’offerta di un sistema per la produzione di biogas, in grado di integrare tutti gli elementi che determinano la più alta efficienza complessiva del progetto. L’esperienza ed il know how delle aziende del gruppo TSenergyGROUP, di cui fanno parte BTS Biogas e GTS Syngas, consente di offrire tutte le soluzioni per produrre gas da biomasse (legno e materiale organico fermentescibile) e di valorizzarlo producendo energia elettrica, energia termica e biometano.