Il percorso verso una società sostenibile è costellato da innovazioni audaci, e l'idrogeno emerge come protagonista in questa rivoluzione energetica. Tuttavia, l'entusiasmo per le potenzialità di questa fonte di energia pulita va di pari passo con la necessità di affrontare nuove sfide di sicurezza. In questo contesto, la normativa ATEX assume un ruolo fondamentale nel garantire che l'impiego dell'idrogeno avvenga in modo sicuro ed efficace.
La conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite COP21 di Parigi del 2015, e le conferenze successive hanno fissato i limiti di incremento della temperatura media del pianeta a 1,5 °C al 2050, anche se su tale data non c'è unanimità del 193 Paesi.
La Conferenza di Parigi, in particolare, ha dato avvio all'agenda ONU 2030 con la definizione dei 17 SDGs Sustainable Development Goals; tale importante evento era stato preceduto di qualche mese dalla pubblicazione, il 24 Maggio 2015, della profetica Enciclica "Laudato Sii" di Papa Francesco.
L'Italia è uno dei Paesi leader in Europa per impiego di soluzioni cogenerative e l'attuale parco CHP italiano consente di avere circa 6 miliardi di metri cubi di gas evitati e emissioni di CO2 evitate pari a 13,5 milioni di tonnellate.
Nell'ambito della produzione combinata, la CAR costituisce la parte virtuosa, garantendo un risparmio di energia primaria nell'ordine dell'11% (indice PES) rispetto alla produzione separata di energia elettrica e calore. Purtroppo risulta che, secondo stime ITALCOGEN, solo il 50% di questi impianti CAR ottengono degli incentivi (certificati bianchi), ossia solo il 15% del parco complessivo di cogenerazione.
Parlare di idrogeno oggi è certamente di moda e attira l'interesse di molti; farlo con elementi concreti per fornire un po' di valore aggiunto, però, non è così semplice, a meno che non si descrivano specifiche tecnologie e applicazioni reali.
Perseguendo un approccio di concretezza, questa guida intende fornire spunti e proposte provenienti dal mondo delle aziende a dimostrazione che il mercato si è mosso da tempo, si sta muovendo anche ora ed è sostanzialmente pronto, dal punto di vista tecnologico, a mettere a terra specifiche proposte.
Martedì 10 ottobre, è entrata finalmente in vigore la direttiva del Consiglio e del Parlamento europei sull'efficienza energetica del 13 settembre (2023/1791), dopo i 20 giorni stabiliti dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione (GUUE L 231 del 20 settembre) e una lunga gestazione protrattasi per due anni.
Un periodo durante il quale molto è cambiato, per i postumi della pandemia, gli effetti del cambiamento climatico e quelli ancor più devastanti dell'invasione russa dell'Ucraina. Un conflitto alle porte dell'Europa che ha indotto il Vecchio Continente a cercare di rendersi indipendente dalle risorse fossili ben prima del 2030.
Sulle elezioni europee del prossimo giugno esiste una sola certezza. Diversamente da tutte le precedenti, i suoi risultati non saranno letti alla stregua di un sondaggio sugli orientamenti politici dei partecipanti al voto (mai molto numerosi: pur essendo in crescita dell'8% rispetto a cinque anni prima, nel 2019 l'affluenza alle urne ha appena superato il 50%).
Editoriale a cura di Saro Capozzoli, fondatore H2 Energy Srl
Consentitemi di aprire questa presentazione del prossimo Congresso Nazionale ATI di Carpi (MO) 2023, con un ritorno al passato ed un mio personale ricordo "indelebile". Considerata l'età, me lo posso permettere. Parliamo del Settembre 1975, 30° Congresso Nazionale ATI, organizzato dalla sezione Sardegna che si tenne al "Forte Village Hotel" di Santa Margherita di Pula (CA) (posto da favola!).
Scriverlo sulle pagine di questa guida è forse pleonastico ma gioverà agli eventuali lettori distratti: la cogenerazione, oggi più che mai, è Ambiente, Efficienza e Sicurezza energetica e mai come in questi recenti anni i tre argomenti sono legati insieme e richiedono risposte che ci traghettino verso un sistema energetico più sostenibile.
Il caso Brasile e analisi preliminare a livello mondiale dell'opzione idrogeno.
Il grande sviluppo delle FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) variabili come l'eolico e il fotovoltaico (FV) pone sfide per la loro integrazione nei sistemi di elettrici e richiede ulteriori investimenti per la fornitura di vari servizi solitamente forniti da impianti programmabili con macchine sincrone con le loro turbine associate; in particolare la controllabilità, l'inerzia e il contributo alla potenza di cortocircuito sono essenziali per la sicurezza e la qualità delle forniture elettriche.
Il 18 e il 19 ottobre a Veronafiere è in programma la seconda edizione di FIERA IDROGENO, Mostra Convegno dedicata alla filiera dell'idrogeno - tecnologie e soluzioni per produzione, distribuzione, stoccaggio e utilizzo dell'idrogeno declinato in tutti i suoi colori.
Anche ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile) ha confermato il proprio patrocinio alla fiera per l'edizione 2023, a confermare l'attenzione dell'ente per l'evento.
Una problematica, oggi dibattuta, è se l'idrogeno possa giocare o meno un ruolo in alcuni settori interessati dalla transizione energetica. L'idrogeno non è praticamente presente in natura allo stato libero; non può quindi essere considerato tra i combustibili disponibili in quanto deve essere prodotto utilizzando una fonte primaria di energia, che può essere di tipo fossile o rinnovabile.
Negli ultimi mesi si è assistito ad un'accelerazione, peraltro annunciata da tempo, di una serie di misure europee su vari fronti, dagli edifici alla mobilità elettrica, dalle rinnovabili ai materiali critici per la reindustrializzazione green. L'aggressione russa all'Ucraina ha però imposto un'accelerazione e in qualche caso (le rinnovabili) sollecitando anche obiettivi più ambiziosi.
- Riduzione dei consumi di gas in edilizia
- Il boom delle pompe di calore
- La forte accelerazione delle rinnovabili
- Il tema delle materie prime critiche e della necessità di una reindustrializzazione green
ASSOGASMETANO è da sempre impegnata a proporre un diverso modello di mobilità, nel rispetto della neutralità tecnologica perché convinta del fatto che deve essere il mercato a decretare il successo di una tecnologia e non un'imposizione di legge basata su scelte ideologiche e non su dati di fatto.
Il raggiungimento dei futuri obiettivi climatici comporta una transizione verso una società a zero emissioni di CO2. Recentemente, in merito al clima, la Commissione Europea si è posta l'obiettivo UE di ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030 portando tale riduzione al 55% (rispetto ai livelli del 1990). Conseguentemente il 14 luglio 2021 la Commissione Europea ha presentato una serie di proposte, il cd. pacchetto Fit for 55%, per aggiornare la normativa comunitaria in materia di clima ed energia.
L'energia è stata ed è sempre più il fattore dominante per lo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni: esiste un legame diretto tra energia e sviluppo e quello tra energia e ambiente risulta nella transizione ecologica/ambientale sempre più stretto. Lo mostrano i dati.
Da quasi due decenni le giornate mcTER si sono imposte come eventi di riferimento per gli operatori alla ricerca di tecnologie e soluzioni per l'efficienza energetica, spaziando dalle applicazioni di cogenerazione alle biomasse, dal biogas/biometano fino alle più recenti (e sempre affollate) giornate rivolte al tema dell'idrogeno. Questo senza contare gli appuntamenti verticali sempre a tema "efficienza" ma declinati su specifici settori industriali, dall'alimentare alle cartiere, dal navale al farmaceutico.
Quello della cogenerazione resta un tema di assoluta attualità che include al suo interno aspetti diversi, dalla tematica ambientale all'efficienza e risparmio energetico, dall'abbattimento delle emissioni di CO2 all'ottimizzazione dei processi industriali, dalla produzione di energia pulita alla riduzione dei costi delle utenze coinvolte.
Oggi alla vitale necessità di risolvere al più presto le crisi geopolitiche internazionali, si accompagna l'esigenza di comprendere l'evoluzione del proprio ruolo professionale e svilupparlo nell'ambito dell'ampio scenario "Multifactors and Ambitious Objectives" che la Transizione Industriale richiede.
Editoriale a cura di Armando Martin - Giornalista e scrittore scientifico, consulente industriale
Superfluo fare proclami a cui non seguano azioni, inutile perdersi in dissertazioni tra tecnici senza coinvolgere la collettività e i territori, doveroso agire in maniera sinergica da subito, perché abbiamo già sprecato troppo tempo.
Parlare di energia oggi non vuol dire più rivolgersi ad un gruppo più o meno esteso di addetti ai lavori, ma significa, invece, far partecipare la collettività alla sfida più importante che siamo chiamati ad affrontare: l'approvvigionamento energetico nel pieno rispetto dell'ambiente.
Lo scorso 23 giugno a Milano si è svolta in presenza e online la nuova edizione di mcTER, evento leader in Italia per le tematiche della cogenerazione, dell'energia e dell'efficienza energetica.
Sale piene, grande affluenza e grande interesse con tanti spunti e argomenti di dibattito a spaziare sulle quattro tematiche della giornata, che hanno visto alternarsi i maggiori esperti e player su argomenti quali Cogenerazione, Biogas e Biometano, Idrogeno ed Efficienza Energetica.
Un difficile equilibrio tra default dello stato, de-industrializzazione per alti costi di energia e materie prime, rivolta sociale per caro prezzi.
È necessaria una stabilità legislativa e un processo autorizzativo che consenta investimenti significativi e rapidi nel settore, laddove significativi è sinonimo di sostenibili nel tempo e rapidi è sinonimo di poche regole, certe e facilmente controllabili.
La cattura dell'anidride carbonica emessa dagli impianti di generazione elettrica e da altre produzioni industriali, unita al suo riuso e/o il suo confinamento in serbatoi geologici, cosiddetto CCUS (Carbon Capture Use and Sequestration), ha avuto il maggior sviluppo nella prima decade degli anni duemila, per poi subire un rallentamento nel secondo decennio fino al 2017. Oggi, le strutture impiantistiche dedicate al CCUS in tutto il mondo hanno la capacità di catturare più di 40 Mt di CO2 ogni anno.
Editoriale a cura di Mattia Merlini del CTI - Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
Nella transizione energetica del nostro Paese giocheranno un ruolo importante settori magari meno conosciuti, ma dalla grande incidenza in termini di consumo energetico.
Il periodo impegnativo che ci troviamo ad affrontare porta con sé, oltre alla necessità di rivedere i numeri assoluti relativi alla produzione, anche la sfida legata alla realizzazione degli opportuni efficientamenti dei sistemi e dei processi, con ricadute positive sul Paese.
Nella lotta da affrontare contro i cambiamenti climatici globali nei prossimi decenni (zero carbone entro il 2050), accanto al crescente ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, si rende necessario disporre di fonti integrative affidabili per coprire le inevitabili indisponibilità delle stesse (sole, vento, pioggia).
Nell'interessante editoriale del prof. Ennio Macchi nel numero 9 dello scorsa mese di novembre de La Termotecnica sono ben illustrate "pratiche virtuose " per il clima (pompe di calore, cogenerazione... ).
Nel settore energetico il 2021 verrà ricordato per la tempesta scatenata dai livelli raggiunti dal prezzo del gas, che rimangono elevati anche all'inizio dell'anno nuovo. Con la UE e i singoli paesi che sono stati in grado di proporre solo interventi emergenziali, in quanto soluzioni strutturali possono venire esclusivamente da mercati dove prevalgono le contrattazioni a lungo termine; per quello elettrico rese possibili da una produzione rinnovabile destinata a raggiungere nel 2030 circa il 70% del totale in Italia e l'80% in Germania
La Ripresa produttiva rallenta e diventa incerta in questo inizio d'anno per le barriere che pandemia, crisi energetica ed inflazione hanno alzato e che richiedono alle aziende un impegno ancor più elevato per avviare i cambiamenti che la transizione industriale prevede.
L'assioma dello sviluppo sostenibile e competitivo, in tutte le sue valenze e nei conseguenti obiettivi, resta al centro delle finalità aziendali di ogni azienda e del Management che, come dicono ad Harward vuol dire obiettivi-strategie-implementazioni, risultati.
Editoriale a cura di Armando Martin - Giornalista scientifico, consulente industriale
Forte di oltre 2.800 imprese, 3.330 insediamenti sul territorio, 111 mila addetti (270 mila con l'indotto) l'industria chimica italiana rappresenta il terzo produttore europeo e il sesto settore industriale del Paese. Dopo il rimbalzo dell'anno in corso, la ripresa potrà consolidarsi nel 2022 sfruttando l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Sul versante dell'industria farmaceutica, i dati dell'ultimo rapporto Farmindustria incoronano l'Italia protagonista in Europa sia in termini di produzione, sia in termini di investimenti in R&D.
Il percorso ideale della transizione ecologica prevede l'incremento della domanda elettrica nei settori (riscaldamento, industria, trasporti) in cui oggi dominano le fonti fossili e la contemporanea decarbonizzazione della produzione elettrica. In quest'ottica, la sostituzione di combustibili fossili con il vettore elettrico è ritenuta universalmente un'operazione virtuosa destinata a ridurre le emissioni di CO2.
Ma non è tutto in quanto anche le unità di cogenerazione devono sottostare a criteri di ottimizzazione tecnico economica
per diventare tecnologia ottimale. L'energia generata o meglio cogenerata, più è energeticamente vicino alle condizioni
di utilizzo e più il processo complessivo diventa efficiente. I limiti sono imposti dalla fattibilità economica. È comprensibile
che più l'impianto in esame è complesso e più è alto il costo di investimento atteso e quindi maggiori sono le probabilità
che il ritorno economico previsto non giustifichi l'investimento.
Nell'attuale scenario di transizione tecnologica, in molti settori come quello automotive, l'attenzione verso forme di energia rinnovabili ed a impatto di gas serra nullo non è solo fondamentale ma necessaria. Si assiste quotidianamente a continui annunci di spostamento di investimenti verso l'elettri ficazione. Quest'ultima va intesa primariamente come impiego di energia elettrica in qualità di fonte primaria, sotto forma di energia accumulata in una batteria e solo successivamente in forma declinata come energia "di affiancamento" in un veicolo ibrido, preferibilmente Plug-In, per usufruire dei vantaggi dell'accumulo di energia in batteria dalla rete.
Sembra quasi un paradosso ma non è certo facile oggi parlare, in modo "sereno", di efficienza energetica e di sostenibilità energetica, o meglio, è difficile riuscire a comunicare in modo efficace questi concetti, all'interno di tutto questo rumore e sovrabbondanza di messaggi, slogan e parossismi che troviamo sui vari media o nei vari eventi. Negli anni passati abbiamo visto un forte contrasto fra chi parlava di cambiamento climatico e chi lo negava, vedi la difficoltà che riscontrò il protocollo di Kyoto ad essere sottoscritto dai Big della Terra.