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Energia nucleare
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Articoli e news su Energia nucleare
- Il contesto storico - I componenti e la massa in gioco - Temperatura e fasi del corium - Il calore generato nel corium - Il trasferimento del calore all'acqua - Confinamento all'interno del vessel del reattore - Il confinamento ex-vessel
Martedì 10 ottobre, è entrata finalmente in vigore la direttiva del Consiglio e del Parlamento europei sull'efficienza energetica del 13 settembre (2023/1791), dopo i 20 giorni stabiliti dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione (GUUE L 231 del 20 settembre) e una lunga gestazione protrattasi per due anni. Un periodo durante il quale molto è cambiato, per i postumi della pandemia, gli effetti del cambiamento climatico e quelli ancor più devastanti dell'invasione russa dell'Ucraina. Un conflitto alle porte dell'Europa che ha indotto il Vecchio Continente a cercare di rendersi indipendente dalle risorse fossili ben prima del 2030.
Le aziende firmano un accordo per esplorare l'applicazione di un progetto di mini-reattore chiuso da utilizzare su grandi navi, con il potenziale di decarbonizzare l'industria navale. newcleo, azienda di tecnologie nucleari pulite e sicure impegnata nello sviluppo di reattori innovativi di IV generazione che utilizzano scorie nucleari esistenti come combustibile, annuncia di aver firmato un accordo con Fincantieri, una delle maggiori società di costruzione navale al mondo, e RINA, multinazionale di ispezione, certificazione, classificazione navale e consulenza ingegneristica.
Il Centro Ricerche Brasimone dell'ENEA aprirà le sue porte al pubblico giovedì 3 agosto alle 17.30 in occasione di "Lagolandia - Villeggiatura contemporanea", un invito a esplorare in modo giocoso l'area dei laghi dell'Appennino bolognese della Val di Setta, nell'ambito di "Bologna Estate" 2023 organizzata dal Comune. Gli ospiti potranno visitare alcune parti del Centro, nato negli anni '60 sull'Appennino Tosco-Emiliano, per insediarvi il reattore sperimentale PRO (Progetto Reattore Organico) per poi concentrare le attività di ricerca sulle tecnologie del nucleare di quarta generazione e sulla fusione nucleare a confinamento magnetico.
ENEA, EUROfusion e CINECA hanno firmato un accordo che prevede un investimento di 50 milioni di euro in 5 anni per realizzare un supercomputer di ultima generazione per la ricerca sull'energia da fusione. La nuova infrastruttura di High Performance Computing (HPC), in grado di effettuare circa 47 milioni di miliardi di operazioni al secondo, verrà installata presso la sede di Cineca a Casalecchio di Reno alla fine del 2023 ed entrerà a far parte dell'ecosistema del Tecnopolo di Bologna. Sarà dedicata alla simulazione numerica della fisica del plasma e all'analisi strutturale di materiali avanzati per la fusione nucleare, fonte di energia sicura e sostenibile per le generazioni future.
- Il concetto di conducibilità della legge di Fourier - Il materiale frammentato e in mucchio - Il caso nucleare - Il concetto di "conducibilità efficace o equivalente" - I fenomeni coinvolti - Le possibili implicazioni sulla sicurezza
Con questo articolo, Teo Lombardo di Liberi Oltre prova a dare la sua opinione riguardo a questa legittima domanda. 1. Di quali minerali abbiamo bisogno per pannelli solari, pale eoliche, elettrolizzatori (produzione idrogeno), batterie, veicoli elettrici, e nucleare? E dove si estraggono/raffinano? 2. Ne abbiamo abbastanza? 3. Quali rischi portano?
Il Gruppo Enel e la società di tecnologie nucleari pulite newcleo hanno firmato un Accordo di Cooperazione in base al quale perseguiranno l'opportunità di lavorare insieme sui progetti di tecnologia nucleare di quarta generazione di newcleo, che mirano a fornire una fonte di energia sicura e stabile, nonché ridurre significativamente gli esistenti volumi di scorie radioattive, attraverso il loro utilizzo come combustibile per reattori.
Eni e CFS (Commonwealth Fusion Systems), spin-out del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno firmato oggi un accordo di cooperazione, con l'obiettivo di accelerare l'industrializzazione dell'energia da fusione.
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Benché la sicurezza nucleare spetti in generale agli Stati membri dell'UE che si avvalgono dell'energia nucleare, anche la Commissione ha competenze specifiche in materia, specie in termini di normativa e vigilanza. Stando a una nuova relazione della Corte dei conti europea, la Commissione ha assolto tali obblighi, ma potrebbe aggiornare il quadro giuridico e i propri orientamenti interni. Nell'UE l'uso pacifico dell'energia nucleare è disciplinato dal trattato Euratom del 1957. La sicurezza degli impianti nucleari è in primo luogo responsabilità dei titolari di licenza (operatori), sotto la supervisione delle autorità di regolamentazione nazionali. L'Euratom ha stabilito, mediante direttive, le norme fondamentali per la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti.
La Direttiva 2011/70/EURATOM del Consiglio del 19 luglio 2011, che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, obbliga gli Stati membri dell'Unione europea a predisporre un Programma nazionale per l'attuazione della politica di gestione del combustibile esaurito quando questo deriva da attività civili e dei rifiuti radioattivi, dalla generazione fino allo smaltimento, quando questi derivano da attività civili. Tale direttiva è stata recepita con il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 45.
La storia dell'umanità è sempre stata caratterizzata da periodi di grandi trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche, spesso incentrate sul bisogno da parte dell'uomo di utilizzare nuove forme di energia per soddisfare i propri bisogni primari e per migliorare il proprio stile di vita. Si pensi ai profondi cambiamenti che il settore energetico ha subito nei secoli, dall'impegno della legna all'uso intensivo del petrolio fino all'introduzione del nucleare, per tornare nuovamente oggi ad una stagione in cui le fonti rinnovabili giocano un ruolo chiave, anche per limitare gli effetti del cambiamento climatico.
Molti produttori di strumentazione hanno adottato la tecnologia a barra di torsione nelle applicazioni di misura di livello. Tuttavia, molti professionisti operanti in vari settori dell'industria di processo tra cui il settore chimico, petrolchimico, energetico, pulp and paper, energetico nucleare, raffinazione e gas naturale - sono giunti alla conclusione che la tecnologia a dislocatore rappresenta una soluzione più affidabile per il controllo e la misura di livello rispetto a quello a barra di torsione, data la stabilità del segnale in uscita, l'integrità strutturale e la semplicità d'uso intrinseche.
Sei proprietario di un impianto termoelettrico (gas o bioenergie), magari cogenerativo? La flessibilità del tuo impianto, ossia la capacità di modulare la produzione di energia elettrica in maniera rapida e precisa, è una risorsa preziosa per il sistema elettrico e nei mercati dell’energia. È una caratteristica che lo differenzia dalle centrali a carbone e nucleari ma anche dagli impianti eolici e fotovoltaici. La capacità degli impianti flessibili di essere controllati modificando l’immissione in rete, può diventare anche un grande vantaggio economico.
IBT Group nasce da un’intuizione di Ilario Vigani, oggi Presidente del Gruppo, ingegnere nucleare laureato all’Università di Pisa, che dopo una carriera che lo porta a ricoprire ruoli direttivi in aziende quali Lafert Spa e ABB Trasformatori Spa, nel 2000 decide di intraprendere il proprio progetto imprenditoriale, con l’obiettivo, per l’epoca visionario quando ancora termini quali “generazione distribuita” e “green economy” erano ai più sconosciuti, di sviluppare soluzioni basate sulle tecnologie più all’avanguardia nel settore della generazione energetica ad alta efficienza.
Nel presente lavoro è analizzato il ruolo che le fonti nucleari e rinnovabili possono avere nella produzione di metanolo (MeOH), materia di base per produrre materiali artificiali, come gli idrocarburi, i combustibili liquidi sintetici, i prodotti petrolchimici e farmaceutici. Lo studio propone di utilizzare le sinergie tra le fonti primarie di energia (biomasse, combustibili fossili, energia nucleare ed energie rinnovabili) allo scopo di garantire sia sicurezza e efficienza energetica che avviare la transizione a una economia neutra al carbonio.
Prospettive per la domanda e offerta di energia in Europa per il 2030 e il 2050 La crescita della domanda di elettricità nell'UE entro il 2050 è di poco inferiore a quella a livello globale, ma la produzione di energia aumenta ancora di circa il 50% rispetto ai livelli attuali. Nello scenario 2DS, il mix energetico europeo sarà sempre più decarbonizzato. Eolico, solare, bioenergie e idroelettrico: tutti svolgono un ruolo importante nel percorso di decarbonizzazione. L'energia nucleare avrà ancora una parte significativa del mix energetico europeo, cosi come il gas. Il carbone invece perderà terreno inesorabilmente.
A livello globale la situazione dei reattori dichiarati in servizio (442 per 384 GW) ed in costruzione (66 per 65 GW) l’11/3/2016 è praticamente uguale a quella del giorno precedente il disastro di Fukushima che vedeva 66 reattori in funzione e 65 in costruzione; ciò fatto salvo che dei 43 reattori giapponesi dichiarati “funzionabili“, ben 41 sono in attesa di rientrare in servizio. Si può tuttavia notare che la situazione paese per paese mostra una variegata differenziazione che vale la pena di essere esaminata.
Emerson Network Power, divisione di Emerson (NYSE: EMR) e leader globale nella fornitura di infrastrutture critiche per sistemi tecnologici in ambito informatico e delle comunicazioni, è stata selezionata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) – Sezione di Bari come partner tecnologico per implementare sistemi statici di continuità (UPS, Uninterruptible Power Supply) e di condizionamento che assicurino continuità operativa, efficienza e affidabilità al nuovo e innovativo data center. L’INFN, fondato nel 1951 e depositario dell'eredità scientifica di E. Fermi e della sua scuola, è uno dei più prestigiosi istituti di ricerca italiani. Suo compito è la ricerca fondamentale in fisica nucleare, subnucleare ed astroparticellare, unita allo sviluppo delle relative tecnologie. L'INFN sul territorio nazionale si articola in 20 Sezioni, nelle quali rientra la sede di Bari, 4 Laboratori Nazionali, 3 Centri Nazionali per l'Alta Tecnologia e Formazione (CNAF, GSSI,TIFPA) e 9 Gruppi Collegati. Da sempre l’Istituto ha investito nella propria infrastruttura informatica anche attraverso la partecipazione a progetti europei e nazionali. Il data center ReCaS di Bari è uno dei risultati dell’omonimo progetto finanziato nel 2012 dal MIUR nell’ambito del Programma Operativo Nazionale per la Ricerca e la Competitività per le Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Il progetto ReCaS ha realizzato nelle regioni del Meridione dell’Italia una infrastruttura distribuita per il calcolo scientifico nelle sedi di Bari, Catania, Cosenza e Napoli che rappresenta oggi una delle più importanti infrastrutture pubbliche italiane per il calcolo scientifico. In particolare il data center ReCaS di Bari ha una potenza equivalente a 13.000 computer, una capacità di memoria su disco di 6.600 terabyte, uno spazio di archiviazione su nastro di 2.500 terabyte e può scambiare dati con l'esterno a una velocità superiore a 10 Gbit/sec. Una delle responsabilità dell’INFN nella realizzazione del Data Center ReCaS di Bari è stata la scelta dei sistemi UPS, Rack e Power Distribution Unit (PDU), scelta che è caduta sulla tecnologia di Emerson Network Power. Il data center si compone di tre isole ad alta densità, costituite ciascuna da 20 rack, realizzate con il sistema del corridoio freddo chiuso SmartAisle™, che si basa sul principio di separazione fisica tra le zone di aria fredda e quelle di aria calda, per aumentare l’efficienza energeticadel data center. Tutti i componenti critici del data center sono alimentati tramite due UPS Trinergy™ da 800 kVA configurati in parallelo, ognuno di essi è già predisposto per scalare a 1 MW senza interruzioni delle attività. La piattaforma Trinergy offre prestazioni impareggiabili negli ambienti di data center, è altamente flessibile e grazie alle sue modalità di funzionamento dinamiche garantisce il massimo livello di condizionamento della potenza, massimo controllo di energia ed alta efficienza. Questo UPS modulare ad alta potenza assicura un’elevata efficienza energetica e permette di allineare l’infrastruttura alle esigenze di business in continua evoluzione, senza la necessità di sostituire o aumentare il parco installato. L’architettura e la tecnologia utilizzate nella piattaforma Trinergy assicurano l’abbattimento del costo totale di proprietà (TCO, Total Cost of Ownership), dei consumi energetici e delle emissioni di CO2, nel massimo rispetto delle normative vigenti. Per quanto riguarda l’area di PDU, all’interno del data center sono state utilizzate soluzioni Liebert® MPH, sistemi di alimentazione elettrica con funzioni di monitoraggio e di controllo in tempo reale. “Grazie alle soluzioni di Emerson Network Power” dichiara Giorgio Maggi, professore ordinario di Fisica del Politecnico di Bari, “siamo in grado di operare con la garanzia della massima continuità operativa, disponibilità ed efficienza all’interno del nostro data center. Emerson Network Power si è confermato un partner di valore nel supportare la protezione dell’infrastruttura e le sue performanti soluzioni sono state fondamentali nella realizzazione del nuovo data center.” “Siamo molto soddisfatti di aver preso parte a questo progetto davvero innovativo e di rilievo in Italia e che un cliente come INFN abbia riconosciuto l’efficienza e le elevate prestazioni dei nostri prodotti,” sottolinea Alberto Sciamè, AC Power sales director di Emerson Network Power in Italia. “Il nostro team tecnico supporterà al meglio tutte le richieste di INFN, per soddisfare le esigenze di potenza, controllo e continuità necessarie nelle importanti attività di ricerca intraprese dall’Istituto.”