Tecno Project Industriale, a fianco delle aziende per la realizzazione di impianti efficienti e affidabili per la purificazione di biometano e BioCO2, ha sviluppato la propria soluzione di upgrading del biogas per produrre biometano a partire da Forsu, sottoprodotti agricoli, fanghi di depurazione, scarti alimentari, o altre biomasse.
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Agatos Energia, controllata di Agatos SpA, società quotata al mercato Euronext Growth gestito da Borsa Italiana ("Agatos"), e Mitsubishi Electric hanno stretto una partnership che prevede l'integrazione del processo BIOSIP per la produzione di biometano dai rifiuti organici con le soluzioni di controllo operativo "DCS iQ-R Platform" di Mitsubishi Electric.
L'esperienza TONISSIPOWER con ETW in upgrading. - Upgrading biogas da discarica - PANTAR srl Taranto - Impianto San Zeno trattamento FORSU - San Zeno - Arezzo - La Stazione Appaltante: AISA IMPIANTI spa - Arezzo e 10 comuni limitrofi. Gestore dell'impianto trattamento rifiuti urbani di di San Zeno attraverso selezione, compostaggio, incenerimento.
La tecnologia ETW SmartCycle PSA, la tecnologia ETW per le soluzioni di upgrading a biometano - Funzionamento dell'adsorbimento - Case history Impianto San Zeno trattamento FORSU
Introduzione al contesto Europeo e al contesto Nazionale. La Biomassa da rifiuti e residui. Il Biometano. Il Biometano da FORSU Sostenibilità e Certificazioni
Il biometano è una fonte di energia rinnovabile ottenuta da biomasse agricole (colture dedicate, sottoprodotti, scarti agricoli e deiezioni animali), agroindustriali (scarti di lavorazione della filiera alimentare) e da forsu (frazione organica dei rifiuti solido urbani). Esso permette di rispondere agli obiettivi di riduzione delle emissioni e di risparmio nella bolletta energetica, sfruttando le reti gas esistenti e contribuendo a incrementare la produzione nazionale. Il CNR ha stimato che entro il 2030, la produzione di biometano coprirà oltre il 10% dei consumi annuali di gas naturale sul suolo nazionale. Nel corso del convegno si alterneranno istituzioni, enti, esperti, principali attori del settore che, anche attraverso interessanti casi applicativi, faranno il punto sulle soluzioni innovative in ambito biometano e biocombustibili, dalla produzione all'analisi delle problematiche dell'immissione in rete.
ll Biogas è attualmente è uno dei settori trainanti per la "transizione verde": grazie alle tecnologie disponibili e agli investimenti sulle infrastrutture, oggi è possibile trasformare in energia pulita, ogni tipo di "rifiuto". Tramite diversificati processi e package di misura, che devono rispondere a diverse esigenze di processo e usufruendo di norme-meccanismi di incentivazione, è possibile immettere sul mercato il Vettore Energetico proveniente dal settore Biogas. Sfruttare le potenzialità del biogas: "un must" per compiere la transizione energetica. L'Italia deve a lavorare ancora molto per compiere il processo di transizione energetica, ossia per passare da un'energia proveniente per una grande maggioranza da fonti non rinnovabili - specialmente fossili - a un'energia creata da fonti rinnovabili. Nonostante il Paese abbia registrato miglioramenti costanti di anno in anno rispetto al punteggio dell'Eti (Energy Transition Index) dal 2015, la nostra "prontezza" verso la transizione è conteggiata solo al 56%: ciò significa che manca ancora molto per definire il nostro sistema come favorevole a questo cambiamento. Nel processo di transizione energetica, un ruolo centrale è giocato dal potenziamento degli impianti biogas per la produzione di energia e di biometano. Quest'ultimo, oltre che essere una fonte rinnovabile - si ottiene da biomasse agricole (colture dedicate, sottoprodotti e scarti agricoli e deiezioni animali), agroindustriali (scarti della filiera della lavorazione della filiera alimentare) e dalla frazione organica dei rifiuti solido urbani (Forsu) - è una fonte sostenibile: è chimicamente uguale al metano fossile, o gas naturale, ma produce basse emissioni di gas climalteranti. Utilizzabile in miscela o in sostituzione del gas, può essere distribuito sfruttando le reti gas esistenti, soddisfacendo sia le esigenze energetiche industriali e residenziali (riscaldamento, acqua calda sanitaria e cucina, elettricità), sia quelle dei trasporti (è utilizzabile come carburante). Il biometano ha inoltre un ruolo strategico per il potenziamento dell'economia circolare. L'impiego del biometano può essere accelerato dalla riconosciuta expertise nazionale nella produzione di biogas: la situazione attuale vede infatti l'Italia al terzo posto al mondo nella produzione di biogas con oltre 1900 impianti in funzione e circa 2,8 miliardi m3 di biometano equivalente prodotti ogni anno. Il potenziale di produzione nazionale è però molto più grande: il consorzio biogas italiano stima che, entro il 2030, se ne potrebbe produrre fino a 10 miliardi l'anno. Tra gli investimenti indicati dal PNRR troviamo la "riconversione e il miglioramento dell'efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano", con un "supporto alla realizzazioni di nuovi impianti, attraverso un contributo del 40% dell'investimento", e la promozione della "sostituzione di veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati a metano/biometano". Leggi tutto l'articolo in formato .pdf oppure lo trovi in forma digitale al link: https://www.isoil.it/categoria-automazione-industriale/il-mercato-biogas-e-le-nostre-soluzioni-di-misura-per-vettori-energetici/ Per qualsiasi informazione inerente al tema trattato e alle soluzioni di ISOIL INDUSTRIA, scrivi ai nostri specialisti all'indirizzo email tisothermic@isoil.it Visita il nostro sito www.isoil.it e siamo presenti su Facebook, Linkedin
Misurare in tutta sicurezza la portata del Biogas: come evitare i problemi di corrosione e lavorare al meglio Gli ingegneri responsabili della produzione di biogas che coinvolge i rifiuti organici industriali e il trattamento delle acque reflue urbane apprezzeranno il fatto che il robusto e affidabile misuratore ST51A di Fluid Components International (FCI) combina una precisione di misura superiore con un'elevata affidabilità e sicurezza di funzionamento.
Misurare in tutta sicurezza la portata del Biogas: come evitare i problemi di corrosione e lavorare al meglio Gli ingegneri responsabili della produzione di biogas che coinvolge i rifiuti organici industriali e il trattamento delle acque reflue urbane apprezzeranno il fatto che il robusto e affidabile misuratore ST51A di Fluid Components International (FCI) combina una precisione di misura superiore con un'elevata affidabilità e sicurezza di funzionamento. Il biogas proveniente da rifiuti organici come gli impianti di lavorazione di alimenti, i sistemi di fermentazione per prodotti lattiero-caseari o cantine e birrerie, così come il letame in azienda e gli impianti di trattamento delle acque reflue, viene spesso "digerito" in condizioni anaerobiche nei serbatoi dei reattori. Il risultato è un prezioso biogas, che viene misurato per supportare sistemi energetici ecologici di cogenerazione o per lo smaltimento in torcia. Questa potente miscela di metano combustibile (CH4), anidride carbonica (CO2), acqua e tracce di acido solfidrico corrosivo (H2S) è problematica per molte tecnologie di misurazione della portata. Le proprietà combustibili del gas CH4 richiedono le approvazioni di sicurezza HazEx. Inoltre, la natura corrosiva delle particelle di H2S influisce sulle prestazioni e può intasare molti sensori di flusso, portando a frequenti e laboriose pulizie. Il robusto misuratore massico termico ST51A di FCI è specificamente progettato per processi a biogas sporchi e potenzialmente pericolosi. Offre agli operatori del sistema una misurazione della portata massica altamente accurata e ripetibile per facilitare il controllo del sistema, registrare i dati di produzione del gas e fornire informazioni obbligatorie sulla sicurezza e sui rapporti ambientali. Per sopravvivere nei processi a biogas, il flussimetro ST51 è dotato di serie di una robusta struttura in acciaio inox 316 e di sensori termici in Hastelloy-C22. È dotato di un design senza parti in movimento, senza intasamenti, che elimina la necessità di una pulizia costante in condizioni di biogas umido e sporco. Il misuratore ST51A è dotato di approvazioni di sicurezza complete e globali per Divisione 1, Zona 1, area Ex. L'elettronica dello strumento è alloggiata in un resistente involucro con grado di protezione NEMA 4X, IP67 contro l'ingresso di polvere/acqua, completamente in metallo (alluminio e acciaio inox 316L) con doppie porte per condotti con filettature NPT o M20. Il trasmettitore può essere montato integralmente con l'elemento di portata (sonda) o può essere montato a distanza per una maggiore flessibilità di installazione. Lo strumento viene fornito di serie con doppie uscite 4-20 mA, conformi alle norme NAMUR NE43 e un'uscita a impulsi a 500 Hz. Il modello ST51A aggiunge le comunicazioni digitali tramite il protocollo HART, versione 7. Fornisce al personale dell'impianto dati digitali sui parametri di portata e temperatura, sullo stato di salute dello strumento, sulla diagnostica dei guasti e sulle informazioni sulla gestione delle risorse. Dispone inoltre della capacità di apportare modifiche alla configurazione sul campo, se necessario, utilizzando comunicatori portatili HART standard. Tutti i flussimetri di massa termici di FCI con comunicazione tramite protocollo HART sono certificati e registrati tramite FieldComm Group.
Le due realtà hanno siglato una partnership per la costituzione di una NewCo per la trasformazione di rifiuti organici e reflui agroalimentari in metano 100% rinnovabile e compost, grazie a un impianto dotato delle migliori tecnologie, in linea con gli orientamenti dell'economia circolare. Stanziati investimenti per 28 milioni di euro. Il Gruppo Hera, attraverso la controllata Herambiente, e la società INALCA (Gruppo Cremonini), leader nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari, hanno siglato una partnership per la costituzione di una NewCo, denominata BIORG, con la finalità di produrre biometano, un combustibile 100% rinnovabile, e compost dalla raccolta differenziata dell'organico e dai reflui agroalimentari. Grazie a un investimento di circa 28 milioni di euro, sarà ristrutturato un sito di proprietà di Herambiente nel modenese, a Spilamberto, utilizzando le migliori tecnologie disponibili. L'impianto per la produzione di biometano entrerà in funzione entro il 2022. Dopo l'esperienza pionieristica di Sant'Agata Bolognese (BO), avviata nel 2018, prosegue così per il Gruppo Hera lo sviluppo della filiera del biometano, con l'obiettivo di arrivare a produrne nel 2024 oltre 15,5 milioni di metri cubi all'anno, aumentando più del doppio l'attuale quantitativo. Gli importanti benefici ambientali derivanti dalla partnership, anche per il territorio In particolare, in linea con l'attenzione della multiutility per tutti gli aspetti di sostenibilità ambientale, l'impianto di Spilamberto non comporterà l'utilizzo di nuovo suolo. Il gas naturale sarà ottenuto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata del Gruppo Hera e dagli scarti derivanti dal processo di lavorazione dell'industria agroalimentare, tra cui il processo produttivo delle carni di INALCA, società controllata dal Gruppo Cremonini. La produzione attesa, a regime, è di 3,7 milioni di metri cubi di biometano all'anno, che verranno immessi nella rete gas e restituiti al territorio per l'utilizzo in autotrazione.
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Il CIC, Consorzio Italiano Compostatori, è una struttura senza fini di lucro che conta 136 consorziati. Tra le altre, si pone le seguenti domande: quali sono le statistiche sulla raccolta differenziata dei rifiuti organici in Italia? Qual è stata l'evoluzione del sistema impiantistico? Perché possiamo definire la filiera del biowaste come virtuosa?
Il biometano è un combustibile 100% rinnovabile, totalmente made in Italy. E' ottenuto tramite upgrading dal biogas prodotto da matrici quali FORSU, fanghi di depurazione, reflui zootecnici, scarti agricoli e biogas di discarica, rappresenta un circolo virtuoso che ci consente di ottenere energia dagli scarti. Sostenibile per l'ambiente (rappresenta una soluzione di immediato utilizzo) e per il consumatore.
Il biometano rappresenta una fonte energetica nazionale, rinnovabile e sostenibile, che riveste un ruolo strategico di preminente interesse nazionale. Il biometano è un gas naturale che deriva dalla raffinazione e purificazione del biogas prodotto durante la fase di digestione anaerobica dei rifiuti organici, della frazione verde e dal trattamento delle acque reflue.
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L´esperienza di Awite e Precision Il monitoraggio della qualitá del biogas, ed oggi ancora di piú per il biometano, non puó prescindere da una misurazione regolare dei principali parametri quali Metano, Ossigeno, Anidride Carbonica ed Idrogeno Solforato. Per questo Awite e Precision Fluid Controls offrono una gamma di analizzatori completa per la determinazione, in continuo e discontinuo, della qualità del gas biologico prodotto da matrici agricole, Forsu, scarti industriali o discariche.
Ranieri Tonissi s.p.a. ha realizzato il primo container in assetto cogenerativo. Al suo interno un cogeneratore da 330 kWe prodotto dalla Sokratherm, azienda tedesca attiva da più di 40 anni nella costruzione di impianti di cogenerazione, con un parco installato di oltre 1500 macchine. La richiesta del mercato di questo tipo di soluzioni è in forte crescita, e i sistemi containerizzati da esterno vengono realizzati da Tonissi Power, divisione Energia di Ranieri Tonissi, in maniera al 100% customizzata, partendo dalle specifiche richieste del cliente. Il container verrà installato presso un impianto di upgrading a biometano in provincia di Modena, in cui il biogas deriva dalla matrice FORSU.
Agatos Energia è una società del gruppo Agatos SpA, quotato di recente nell’AIM di Borsa Italiana, affermata società nel settore dell’energia prodotta da fonte rinnovabile e partner di Enel Energia SpA, presenta i sistemi di cogenerazione e trigenerazione alimentati anche a Biometano prodotto con la sua tecnologia BIOSIP (processo brevettato) che integra i sistemi meccanici, termodinamici e biologici per la produzione di energia ed acqua dai rifiuti organici. La cogenerazione è un importante strumento per efficientare i consumi energetici, combinando la produzione di elettricità con quella di calore massimizza l’efficienza globale; alimentato a gas metano, GPL o Biogas.
IBT ha sviluppato innovative applicazioni che assicurano la massima efficienza nelle industrie che hanno bisogno di vettori termici, quali il vapore saturo o l’acqua glicolata sotto zero, per il loro processo produttivo come il Food & Beverage oppure quelle aziende che utilizzano gas esausti caldi direttamente in svariati processi industriali di essicazione. Inoltre, il recente utilizzo del FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) negli impianti di depurazione acque vede l’impiego ottimale delle turbine Capstone alimentate a biogas che è prodotto in quantità sempre maggiori da questa tipologia di impianti.
• In generale, l’uso di FORSU risulta più vantaggioso (investimento più elevato, ma importanti ricavi da ritiro FORSU) • L’utilizzo più conveniente è per autotrazione, con distributore proprio • La riconversione di impianti a biogas esistenti avrebbe senso solo allo scadere dell’incentivo elettrico, ma il periodo di incentivazione per il biometano per questi casi è troppo breve
Nel settore dei rifiuti Iuro ha progettato e realizzato un impianto di produzione di energia elettrica da 1 MW alimentato con 33.000 t/anno di Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU) proveniente esclusivamente dalla raccolta differenziata. L’impianto, di cui Iuro cura la manutenzione tecnica, è situato in provincia di Napoli ed è in esercizio dal giugno del 2011.
Il processo che avviene all’interno dei digestori anaerobici consiste nella degradazione della biomassa da parte di microorganismi in condizioni termofiliche per la produzione di biogas e digestato. I digestori anaerobici sono isolati termicamente per ridurre qualsiasi perdita di calore e per mantenere la temperatura costante ad un livello ottimale (55 °C – 131°F). Gli stessi serbatoi sono equipaggiati con un sistema di riscaldamento esterno montato sulle platee per riscaldare le matrici organiche e per mantenerle ad una temperatura costante; un sistema innovativo che permette uno scambio di calore efficiente, di minimizzare la formazione di occlusioni e croste e di facilitare le attività di manutenzione
BTS Biogas, azienda leader in Italia nel settore del biogas, è impegnata nella progettazione, produzione e realizzazione di impianti di biogas modulari da 50kW a 1,5MW+. Vanta attualmente 183 impianti e una potenza installata complessiva di 150 MW. L’obiettivo dell’azienda è da sempre quello di produrre energia pulita sfruttando la massima percentuale biologicamente e tecnicamente possibile di rifiuti, scarti e sottoprodotti. Il processo di digestione anaerobica che avviene negli impianti BTS Biogas consente, infatti, di produrre biogas a partire da: rifiuti organici comunali, FORSU (scarti e avanzi della cucina, frutta e verdura, pane, latticini confezionati, succhi di frutta, carne, grasso, olio, erba).
Questo articolo descrive i principi di funzionamento di un impianto biogas che produce energia termica ed elettrica mediante un cogeneratore per una potenza pari a 5,2 MW da FORSU (frazione organica da rifiuti solidi urbani o “umido” ). Una quantitità di organico pari a 120.000 t/anno viene portata presso l’impianto attraverso l’utilizzo di mezzi speciali e scaricata in tramogge posizionate all’interno di un locale adibito. Tale locale è depressurizzato per assicurare un costante ricambio di aria e per limitare al massimo l’emissione di odori all’esterno.
Valorizzare al massimo e in modo efficace e redditivo anche rifiuti organici difficil-mente digeribili come le bucce di arancia. È quello che succede a Mussomeli, in pro-vincia di Caltanisetta, dove l’azienda agricola Nuova Scala ha installato un impianto di biogas da 1 MW che le consente di valorizzare gli scarti della lavorazione di agrumi per produrre 23.976kWh al giorno di energia elettrica e termica rinnovabile. Produrre energia pulita sfruttando la massima percentuale biologicamente e tecnicamente possibile di rifiuti scarti e sottoprodotti: è questo l’obiettivo che si pone da sempre BTS Biogas. L’azienda, con sede a Brunico e con oltre vent'anni di esperienza nel settore del biogas, si occupa della progettazione, produzione e realizzazione di impianti per la produzione di biogas anche sfruttando le più diverse e complesse matrici di alimentazione. Un esempio fra tutti? Le bucce d’arancia che in Sicilia hanno da sempre rappresentato un ri-fiuto il cui corretto smaltimento ha comportato dei costi non indifferenti. Il pastazzo di agrumi, infatti, è da sempre stato utilizzato come fertilizzante per l’agricoltura, mangime per gli animali, additivo per l’alimentazione umana; nessuna di queste soluzioni però ha garantito l’assorbimento totale del quantitativo prodotto in Sicilia. La soluzione ottimale è arrivata dal mondo del biogas: BTS Biogas ha pensato infatti di valorizzare gli scarti della lavorazione di agrumi per alimentare un impianto di biogas e generare energia elettrica e termica rinnovabile. Una dimostrazione di tale applicazione è l’impianto di biogas da 1 MW, installato presso l’azienda agricola Nuova Scala di Mussomeli in provincia di Caltanissetta, che ha saputo cogliere le opportunità del mercato del biogas trattando oltre al pastazzo di agrumi anche insilato di sulla, silomais, pollina e sansa di olive. Un esempio eccellente di come i rifiuti organici provenienti dalla produzione alimentare rappresentino una fonte preziosa per la produzione di energia elettrica e termica rinnovabile destinabile a ad uso industriale, ad esempio serre per primizie o altri tipi di coltivazione o ad uso civile. L’azienda agricola Nuova Scala, in particolare, impiega quotidianamente in media 40 tonnellate (16.425 tonnellate all’anno) di pastazzo d’agrumi per produrre 23.976kWh al giorno di energia, con una performance a pieno regime di oltre il 90%. Per valorizzare al massimo e in modo estremamente efficace e redditivo il rifiuto organico, BTS biogas ha installato inoltre il sistema di pretrattamento BioacceleratorR che consente di avere una matrice in entrata maggiormente sfibrata e meglio digeribile.