nZEB: come funzionano gli edifici a energia quasi zero
nZEB è l'acronimo di "nearly Zero Energy Building", ovvero, una definizione utilizzata per indicare un edificio ad alte prestazioni energetiche con consumo energetico quasi a zero. Ecco cosa sapere su questa tipologia di edifici e cosa prevede la normativa di riferimento.
Cosa sono gli NZEB
Come accennato nell'introduzione, questa tipologia di edifici richiede pochissima energia per i propri fabbisogni e di conseguenza ha un impatto ambientale ridotto al minimo: tutto ciò è possibile grazie alle caratteristiche costruttive ed impiantistiche degli edifici, finalizzate al risparmio energetico e alla riduzione di emissione di CO2.
Considerando che con fabbisogno energetico di un edificio si intende la somma dell'energia necessaria per il riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo, la ventilazione e l'illuminazione degli ambienti interni, un edificio nZEB riesce ad assicurare il comfort termico, i ricambi d'aria e la giusta quantità di luce diurna e notturna con un consumo ridotto di energia e, solitamente, il consumo di energia fossile è pari a zero.
NZEB in italia: la normativa
La normativa europea 2010/31/UE (EPBD) ha imposto agli stati membri di abbassare i consumi energetici degli edifici e ha fornito la prima definizione di edificio nZEB ("L'edificio a energia qua-si zero è un edificio ad altissima prestazione energetica. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l'energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze".). In Italia, tale direttiva è stata recepita con il DL 63/2013, poi convertito in Legge 90 il 3 agosto 2013.
La legge italiana ha previsto per il proprio paese due scadenze fondamentali: quella dal 1° gennaio 2019, secondo la quale gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, compresi gli edifici scolastici, devono essere edifici a energia qua-si zero, e la seconda a partire dal 1° gennaio 2021, che fornisce la stessa disposizione di quella precedente a tutti gli edifici di nuova costruzione e agli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, sia pubblici che privati.
Con l'implementazione in Italia degli incentivi fiscali, come per esempio il Superbonus 110%, la richiesta di interventi su edifici esistenti con ristrutturazioni importanti è aumentata esponenzialmente. La Legge di bilancio del 2021 ha inoltre prorogato al 30 giugno 2022 la possibilità di usufruire del bonus, quindi è fondamentale ricordare che tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazione di primo livello d'ora in poi dovranno rispettare i requisiti di edifici nZEB.
Come funzionano gli edifici a energia quasi zero
Ma come si arriva ad avere un edificio nZEB funzionante?
Lo standard nazionale prevede l'inclusione di altri requisiti minimi nZEB in aggiunta al limite complessivo sul consumo di energia: gli indici di prestazione termica utile da confrontare con i valori limite dell'edificio di riferimento, il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione, l'area solare equivalente estiva per unità di superficie utile, i rendimenti degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva e di produzione dell'acqua calda sanitaria, i limiti sulle trasmittanze degli elementi disperdenti.
La realizzazione degli nZEB richiede quindi il ricorso a soluzioni innovative per i componenti e i sistemi, sia dell'involucro edilizio che degli impianti. Per il corretto funzionamento degli edifici a energia quasi zero, l'implementazione di alcuni elementi è piuttosto ricorrente: in tutti gli nZEB, infatti, serve un livello elevato di isolamento termico dell'involucro edilizio, intervento che tra l'altro rappresenta la base per tutti quelli di efficientamento energetico degli edifici esistenti. Non meno importante è l'installazione di impianti termici, che devono essere progettati in maniera ta-le da garantire quanto più possibile (almeno il 50%) il fabbisogno per l'acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento tramite risorse rinnovabili.
IBT Group, assieme ai propri partner Capstone Green Energy e Century Corporation, propone soluzioni per il risparmio energetico applicabili nel residenziale di medio-grande dimensione, dalla cogenerazione, alla trigenerazione fino alla produzione di acqua fredda da cascami termici. I risultati conseguibili sono una riduzione dei consumi energetici, un risparmio in bolletta e basso impatto ambientale.
Considerando che con fabbisogno energetico di un edificio si intende la somma dell'energia necessaria per il riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo, la ventilazione e l'illuminazione degli ambienti interni, un edificio nZEB riesce ad assicurare il comfort termico, i ricambi d'aria e la giusta quantità di luce diurna e notturna con un consumo ridotto di energia e, solitamente, il consumo di energia fossile è pari a zero.
NZEB in italia: la normativa
La normativa europea 2010/31/UE (EPBD) ha imposto agli stati membri di abbassare i consumi energetici degli edifici e ha fornito la prima definizione di edificio nZEB ("L'edificio a energia qua-si zero è un edificio ad altissima prestazione energetica. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l'energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze".). In Italia, tale direttiva è stata recepita con il DL 63/2013, poi convertito in Legge 90 il 3 agosto 2013.
La legge italiana ha previsto per il proprio paese due scadenze fondamentali: quella dal 1° gennaio 2019, secondo la quale gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, compresi gli edifici scolastici, devono essere edifici a energia qua-si zero, e la seconda a partire dal 1° gennaio 2021, che fornisce la stessa disposizione di quella precedente a tutti gli edifici di nuova costruzione e agli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, sia pubblici che privati.
Con l'implementazione in Italia degli incentivi fiscali, come per esempio il Superbonus 110%, la richiesta di interventi su edifici esistenti con ristrutturazioni importanti è aumentata esponenzialmente. La Legge di bilancio del 2021 ha inoltre prorogato al 30 giugno 2022 la possibilità di usufruire del bonus, quindi è fondamentale ricordare che tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazione di primo livello d'ora in poi dovranno rispettare i requisiti di edifici nZEB.
Come funzionano gli edifici a energia quasi zero
Ma come si arriva ad avere un edificio nZEB funzionante?
Lo standard nazionale prevede l'inclusione di altri requisiti minimi nZEB in aggiunta al limite complessivo sul consumo di energia: gli indici di prestazione termica utile da confrontare con i valori limite dell'edificio di riferimento, il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione, l'area solare equivalente estiva per unità di superficie utile, i rendimenti degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva e di produzione dell'acqua calda sanitaria, i limiti sulle trasmittanze degli elementi disperdenti.
La realizzazione degli nZEB richiede quindi il ricorso a soluzioni innovative per i componenti e i sistemi, sia dell'involucro edilizio che degli impianti. Per il corretto funzionamento degli edifici a energia quasi zero, l'implementazione di alcuni elementi è piuttosto ricorrente: in tutti gli nZEB, infatti, serve un livello elevato di isolamento termico dell'involucro edilizio, intervento che tra l'altro rappresenta la base per tutti quelli di efficientamento energetico degli edifici esistenti. Non meno importante è l'installazione di impianti termici, che devono essere progettati in maniera ta-le da garantire quanto più possibile (almeno il 50%) il fabbisogno per l'acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento tramite risorse rinnovabili.
IBT Group, assieme ai propri partner Capstone Green Energy e Century Corporation, propone soluzioni per il risparmio energetico applicabili nel residenziale di medio-grande dimensione, dalla cogenerazione, alla trigenerazione fino alla produzione di acqua fredda da cascami termici. I risultati conseguibili sono una riduzione dei consumi energetici, un risparmio in bolletta e basso impatto ambientale.
Settori: Ambiente, Edilizia, Efficienza energetica edifici, Efficienza energetica industriale, Energia
Mercati: Edilizia
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- Lucilla Luppino